Post n. 51:
Aspettando il mio 1°
libro – 3
"Oste, il vino che tu vendi ... è buono?". L'adattamento, più esplicito (che tu vendi), del noto proverbio, ci può tornare utile. L' "oste" deve fare l' "oste", non vi è dubbio. Ma per sapere se il “vino” è buono dobbiamo comunque assaggiarlo
noi o farlo assaggiare anche ad una parte terza. Ai mondi chiusi o
pseudo-aperti dobbiamo saper contrapporre i mondi aperti. Ed è anche (ma non
solo) secondo questo senso che il mio primo libro - così come tutti i libri veri e liberi del Mondo - ha già motivo di
esistere (come manoscritto ed anche già custodito, pluri-custodito, con copie,
sottocopie ecc. ecc.) e avrà ancor più motivo d’essere pubblicato (rifinito,
ottimizzato, scritto al computer, illustrato, stampato ecc.) entro l’estate o
al massimo entro l’autunno. E poi di viaggiare tra le menti. Nomi, nomi e
cognomi ? Circostanze e fatti specifici ? Certo, anche. Perché no? Quel’è il
problema? Esiste il sacrosanto diritto di critica, con idee contrarie ma
altrettanto autorevoli. Diritto di critica che se esercitato dicendo la verità,
su cose per giunta di interesse pubblico e generale e con linguaggio non
offensivo non porta e non può portare ad alcun problema (rientra nell’articolo
21 della Costituzione della Repubblica Italiana …). Informarsi bene, prego. Ma
andiamo avanti: tutto ciò che accade e può accadere nei mondi chiusi o
pseudo-aperti e da parte dei mondi chiusi o pseudo-aperti non toccherà mai né
il contenuto né la forma né ogni altra cosa delle idee e delle tesi nei mondi
aperti e da parte dei mondi aperti. Il solo fatto d’esser liberi, rende i mondi
aperti migliori, tanto nei contenuti (qualunque essi siano) quanto nelle forme
(qualunque esse siano). Fermo restando che non danno, né si sognano di dare,
ricette miracolistiche o tocchi di bacchetta magica, i mondi aperti sono
migliori dei mondi chiusi. Per natura intrinseca. Tra uomini liberi e donne
libere, in un mondo aperto, vi può essere sensata dialettica, tra posizioni
contrapposte, con la sostanza e la forma e la dignità di essere tesi ed
antitesi. Così come tra uomini liberi e donne libere di un mondo aperto con
uomini liberi e donne libere di un altro mondo aperto. Ma tra mondi aperti e
mondi chiusi non vi è nemmeno la necessità di solo immaginare un confronto o
una dialettica. Sarebbe del tutto inutile. Ed il tempo non va sprecato. Ma
andiamo avanti: i mondi liberi in questo Mondo vanno crescendo e rafforzandosi.
Per i mondi chiusi sono rimaste davvero poche cose da dire e da fare. E presto
saranno del tutto finite. Del resto, continuare ad assistere a scenari del tipo
“Oste, il vino che tu vendi … è buono?” non fa altro che rafforzare –
paradossalmente – gli argomenti e le tesi di chi sa essere indipendente o chi
sa riconoscere gli indipendenti ed anche si rivolge a loro con intelligente
fiducia. Nonostante l’apparenza, non è il Sole che si muove, sorgendo all’alba,
levandosi fino a mezzogiorno, andando a nanna al tramonto. Lo sappiamo tutti - Oggi
- che è la Terra che si muove attorno al Sole oltre che attorno al proprio asse
dando così a noi - sulla Terra - l’apparenza del moto solare nella volta celeste.
Eppure, nonostante questo storico e rivoluzionario cambio di paradigma, ci sono
ancora i “tolemaici” e chi li segue. La cosa, ovviamente, ci fa solo sorridere
(a noi “copernicani”). Che andiamo avanti. E, paradossalmente, più forti e più
credibili di prima grazie non solo alla validità delle nostre idee e tesi ma
anche alla stolta ostinazione dei “tolemaici” e dei loro seguaci che mettendo
appunto in scena una ostinazione di tipo “muscolare” rivela ancor di più la
loro pochezza e la loro difficoltà. Alle idee vanno eventualmente contrapposte
altre idee (non “muscoli”). Ai libri, altri libri (non “calci”). A teorie,
altre teorie (non “potere”). All’autorevolezza intrinseca di un’ idea (perché
essa, di fatto, spiega ed è utile) va eventualmente contrapposta l’autorevolezza
di un’altra idea. Contrastarla, invece, con l’autorità, con la forza ecc.
rivela, paradossalmente ma in modo solare, la debolezza (e non la forza) della
stessa autorità. Del resto, è evidente che, i seguaci dei cocciuti “tolemaici”
- nell’era della rivoluzione copernicana … – sono tali solo per paura e non certo
per convinta adesione gnoseologica, epistemologica, paradigmatica ecc.
Quest’altra cosa ci fa solo provare (a noi “copernicani”) un senso di pena per costoro.
Augurandoci tuttavia che essi, un giorno, se non per coraggio almeno per
orgoglio, si risollevino, si riscattino, cambiando paradigma. E non certo per
fede nel nuovo paradigma o per convenienza nel nuovo paradigma. Ma perché esso
ha, di fatto, superato il vecchio. Il Sole, nella sua vera e ferma natura, c’è
per tutti. Ad maiora! Luca Fortunato

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