Post 353
Verso l’uscita del Nuovo Libro: aggiornamento – 1
I lavori per il Nuovo Libro (Titolo: IL LIBRO NERO DEI PARADIGMI ; Sottotitolo: Dai guai del Riduzionismo e dello pseudo-olismo alla speranza dell’Olismo (di Tutti) ; Autore: Luca Fortunato ; Formato: PDF ; Self-Publishing ; pagine 500 ; e che, ricordo, uscirà l’anno prossimo in dicembre, per ulteriori dettagli vedasi post 334, 335, 337, 338, ecc.) proseguono e proseguono molto bene (compatibilmente con i miei impegni tanto di lavoro quanto di famiglia).
Ricordo che è il mio 4° libro in tema di Paradigmi. I precedenti 3 - “Esempi di Olismo” Libro I (2016), Libro II (2017) e Libro III (2018) - sono stati volutamente solo di tipo paradigmatico ed hanno avuto il loro successo (grazie a chi ha compreso l’importanza della scelta e dei contenuti forniti). Questo 4° e nuovo libro, invece, è sempre di tipo paradigmatico (ed in continuità con i precedenti) ma è anche e soprattutto un libro-dossier. Il perché è facilmente intuibile, no? (… a parte il fatto che l’ho anche ben spiegato nei precedenti post su indicati – vedasi – e che lo farò anche ed ancora in questo post. Nessun problema).
Chi però vorrà sapere come la penso sui nuovi fatti (certamente meritevoli di attenzione specialmente paradigmatica e metodologica) e sia a livello nazionale (Governo Draghi, varianti del virus pandemico, ecc.) sia a livello locale (verde urbano a Matera, scorie radioattive in Basilicata, ecc.), dovrà aspettare l’uscita del Nuovo libro. Non sarà deluso, ma dovrà aspettare (o al massimo contattarmi in privato per una certa anticipazione ma ovviamente i contenuti inediti o particolarmente caratterizzanti il Nuovo Libro non li rivelerò, solo il mio pensiero generale). E questo per due motivi:
il primo è che il blog ha svolto interamente la sua funzione di “cronaca paradigmatica” (diciamo così) e ripetermi (sebbene su fatti nuovi) non la vedo una cosa sensata. Ora invece spazio all’approfondimento delle cronache in un libro e che sarà a maggior ragione un libro-dossier, come già sapete; il secondo motivo, è che l’approfondimento di cui ho appena detto necessita del supporto specialistico (di avvocati, biologi, medici, ecc.) per i dettagli specialistici in quei territori del sapere e dei fatti di non mia diretta competenza (aspetti propriamente legali, biologici, sanitari, ecc.).
Ma la notizia buona è che le mie intuizioni nei settori di mia competenza (dottore agronomo) risultano essere giuste ed azzeccate (e questo lo verifico io su fonti scientifiche e tecniche - di cui darò conto nel Libro - e che un agronomo ovviamente conosce o di cui ne viene a conoscenza grazie ad apposite e dedicate ricerche) ma che anche le mie intuizioni (da cittadino) su aspetti non di mia competenza o di mia stretta competenza risultano giuste ed azzeccate! Sarà fortuna, sarà altro, ma è così che stanno le cose. Me lo dicono gli esperti dei vari rami che per fortuna e per merito conosco, apprezzano quello che io sto facendo, e mi aiutano.
La differenza tra le intuizioni di competenza (agricoltura, xylella, verde urbano, ecc. ) e le intuizioni di non-competenza (aspetti economico-sociali legati alla pandemia, per esempio) è che per lavorarci poi su, per razionalizzarle e svilupparle, riguardo alle prime posso procedere in autonomia (e se c’è anche l’aiuto degli altri ben venga, ovviamente), riguardo alle seconde ho necessariamente bisogno dell’aiuto degli altri, dei vari esperti. Il punto, però, che io, in uno scenario o nell’altro, fornisco l’inizio, la creatività iniziale, l’intuizione appunto, l’intuizione che è una sintesi iniziale, immediata e complessa, la materia prima, il primo capitolo, il primo passo, nonché il quid, il succo, la sostanza, la peculiarità, l’impronta, la specificità, l’importante insomma.
Non si può impedire ad una persona di intuire! L’intuizione arriva e basta! E se la mia intuizione (libera e oggettivamente esistente) riguarda qualcosa di mia competenza (agronomia, patologia vegetale, stabilità arborea, economia agraria, estimo, ecc.) sono a “casa mia”, ma se l’intuizione riguarda qualcosa che non è di mia competenza (medicina umana, diritto, economia generale, ingegneria, matematica, ecc.) perché non bussare educatamente alle “case altrui” e chiedere se la mia intuizione (comunque libera e comunque oggettivamente esistente) è una bizzarrìa (da cestinare) o è qualcosa da considerare (e portare avanti)? Che poi l’uso, l’utilizzazione, delle intuizioni debba essere fatto dai vari e corrispondenti specialisti, è altro discorso (all’agronomo l’uso delle intuizioni agronomiche, al medico l’uso delle intuizioni mediche, al giurista l’uso delle intuizioni giuridiche, ecc.). E ci mancherebbe. Ma che tutti possano liberamente intuire in qualunque campo della conoscenza e liberamente comunicare e fornire ciò che si è intuito è altrettanto legittimo e sacrosanto. Naturale, direi! Per chi ha una mente particolarmente incline all’intuizione.
Le specializzazioni, le competenze, le legittimità, le ufficialità, ecc. vanno dunque correttamente intese, e non abusate! Strumentalizzate! E quant’altro!
Non si tratta di “tuttologia”, di essere “tuttologi”: i Paradigmi (Riduzionismo/Olismo) sono generali (come lo sono le lettere dell’alfabeto o i numeri). Poi vengono declinati specificatamente nei vari settori di competenza e nelle varie situazioni. In pratica, una persona, qualunque persona, per il semplice fatto che pensa o agisce (nella sua vita quotidiana, nel suo lavoro, ecc.) applica - consapevolmente o inconsapevolmente - un Paradigma (o il Riduzionismo o l’Olismo). E chi è esperto di Paradigmi (come il sottoscritto, da oltre 20 anni) riconosce la cosa e può dimostralo (con anche il supporto di adeguata bibliografia, documentazione, ecc.).
L’inconsapevolezza paradigmatica (di molti) può essere una scusante? Assolutamente no, per giunta che i Paradigmi vengono ampiamente divulgati (come in questo blog, come nei miei libri, ecc.). Chi fa finta di non esserne a conoscenza o adotta altre tattiche di diniego ed evitamento (restando nel Riduzionismo superato dalla storia ultima della Scienza) si macchia di un comportamento non più tollerabile ma anche perseguibile in sede giudiziaria in alcuni casi specie quando in ballo vi è l’interesse pubblico e/o il denaro pubblico da tutelare anche con l’applicazione del più adeguato Paradigma (che Oggi, cioè dal Novecento a tutt’oggi, è rappresentato dall’Olismo, benché anch’esso non sia perfetto, ci mancherebbe). E’ una delle tesi del mio Libro e sarà una delle iniziative del futuro e collegato Movimento. Stesso discorso per chi si macchia di pseudo-olismo (specie nella versione di solamente dire o di solamente scrivere “olismo”, “olistico”, “sintesi”, “sintetico”, “intuizione”, “intuitivo”, “complessità”, “complesso”, “interezza”, “intero”, “sistema”, “sistemico”, ecc. ma poi di non fare tutto ciò. In pratica, l’Olismo solo in apparenza ma nei fatti solo e sempre il Riduzionismo.
È l’intuizione (soprattutto come inizio e quid) che fa invidia ai tanti nemici che ho. Ma pazienza, lo accetto. Fa parte del gioco. Del resto, come si dice, tanti nemici tanto onore. Il libro ovviamente (e come tutti voi lettori immaginate) sarà una bella mazzata per coloro che credono di essere nel giusto e nel vero (giusto e vero scientifico, giusto e vero tecnico, giusto e vero legale, giusto e vero amministrativo, ecc.) ma non lo sono affatto (cosa, situazione, condizione, intuita ma che nel libro verrà anche e soprattutto dimostrata). Coloro che riceveranno la mazzata o la tegola, fate voi, e che magari oggi vanno sbandierando successi e risultati (illusori) potevano essere un po’ più umili e/o un po’ più corretti e quindi ascoltare (e ascoltarmi), coinvolgere (e coinvolgermi) in modo adeguato, essere coerenti (anche con le aperture fattemi), non sottovalutare (e non sottovalutarmi), ecc. Problemi loro.
Mi dispiace, ma qui in Italia esiste tanto il diritto di cronaca quanto il diritto di critica e se li si esercita in modo corretto (come io sto facendo e farò) e in modo documentato (come io sto facendo e farò) non si ha nulla da temere e coloro che saranno destinatari di tali esercizi (critici ma legittimi) se ne dovranno fare una ragione. Arrabbiarsi non gli servirà a nulla. Scrivessero magari loro un contro-libro (se ne saranno capaci e soprattutto se avranno argomenti e fonti da contrapporre ai miei come io ho i miei che contrappongo ai loro). La forza (fisica o di complotto o di ufficialità o di numero o di qualunque altra specie) non serve. Le idee si sconfiggono con le idee. O niente. Del resto, il Fascismo in Italia è finito da un bel pezzo. Vero? Ed anche le sue forme implicite e/o subdole vanno mostrate, dimostrate e denunciate. O no? Se voi vi accorgeste (come io mi sono accorto) anche di cose del genere (oltre quelle specificatamente scientifiche, tecniche, ecc.), che fareste? Certo, potreste optare per il quieto vivere, attaccare il ciuccio dove vuole il padrone. Ma io sono fatto di un’altra pasta. Non riesco ad accettare di essere papà e contemporaneamente a non impegnarmi nel contribuire a dare una Società migliore a mia figlia. Se altri ci riescono, non so che dire. Io seguo la strada della mia coscienza ribelle ma a ragion veduta.
Certo è che in Dio continuo a non crederci, ma grazie a mia figlia e al suo stupendo sorriso il mio Cuore ha certamente guadagnato terreno. Questo impegno (il Nuovo Libro), oltre il mio lavoro (normalmente inteso) e oltre i miei blog, glielo devo. Sento di doverglielo. E infatti ….
… ad maiora! Al Nuovo Libro! E a futuri (molto futuri) aggiornamenti sui lavori del Nuovo Libro. Un Caro Saluto a Tutti.
Luca Fortunato (Matera)
P.S. Io sempre contattabile (da chiunque): fortunato.luca73@libero.it ; lucaf73x@gmail.com ; WhatsApp: tel. cell. 389.4238195