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(eccezione di pubblicazione)
Considerazioni sull’Emergenza Coronavirus - 1
Ho iniziato a scrivere un diario (iniziato il 13 Marzo) circa
le mie riflessioni olistiche e critiche, da cittadino, in funzione delle
notizie, dei numeri, delle percentuali, del parere degli esperti, dei fatti, della
nuova quotidianità, ecc. Perché queste riflessioni mi saltano in testa, si
materializzano nella mia mente. Spontaneamente. Esistono. Quindi, ritengo sia giusto
raccoglierle, scriverle. Per ora tutto in cartaceo e come appunti schematici. Poi
si vedrà. Per una pubblicazione. Per un nuovo libro.
Le mie considerazioni nascono soprattutto in relazione al fatto
di cogliere delle contraddizioni, dei vuoti, delle cose che non tornano. Esempi
(in funzione di fonti ufficiali, es.
Ministero Salute):
una cosa è il virus (Nuovo Coronavirus SARS-Cov-2) altra cosa
è la malattia che esso provoca (CoViD-19); una cosa è essere positivi al virus
altra cosa è sviluppare la malattia (che può essere: asintomatica o con pochi
sintomi (simil-influenzale) o con sintomi gravi (polmonite, insufficienza
respiratoria, ecc.). Ebbene, vi sembra che nella Comunicazione ci sia sempre stata
tale e dovuta chiarezza? E ancora:
l’intero numerico (il vero 100%) del fenomeno comprende anche
gli asintomatici che però non venendo trovati, calcolati, in quanto i
tamponi vengono effettuati “solamente”(?)
ai sintomatici, risulta essere sottostimato. Di conseguenza, le percentuali
(guariti, morti, ecc.) non sono quelle reali. Lo dicono gli esperti (medici,
virologi, ecc.). E lo dice anche un minimo di logica deduttiva, aggiungo io. Vi
sembra, però, anche qui, che nella Comunicazione ci sia sempre stata tale e
dovuta chiarezza? E poi ancora:
una cosa è morire a causa del Coronavirus (i rarissimi casi
di persone giovani e sane) altra cosa è morire con il Coronavirus, come
concausa, in presenza di già instaurate e gravi malattie quali il diabete, la
nefropatia, il cancro, ecc. (come è nella stragrande maggioranza dei casi di decesso).
Chiarezza comunicativa in questo? Vi sembra ci sia stata?
Ecc. ecc.
Ad ogni modo, dal mio umilissimo (ma olistico) punto di vista,
molti errori sono stati commessi nei provvedimenti governativi adottati (per
farla beve, sono riduzionistici). Almeno fino ad ora. E ciò si poteva evitare. Compreso
l’ultimo decreto economico “Cura Italia” di 25 miliardi. E che sono 25 miliardi
in una situazione del genere? Ce ne
vorrebbero almeno 50 di miliardi! Basta avere un po’ il senso intuitivo delle
proporzioni! I dettagli dopo (fossero anche tutti belli e precisi, tecnicismi
in fila indiana, squadrati e certosini). Ma la dimensione totale di 25 miliardi
non può essere sufficiente! E quindi anche il dettaglio più curato perde,
perderebbe, di senso e di significato, di reale efficacia. O no?
Sul Governo italiano non mi esprimo per polemica (che me ne
verrebbe mai?). Lo dico perché è il mio reale e spontaneo pensiero.
La Cina, invece, ha agito in modo olistico. Nel nuovo libro, che
verrà dai miei appunti, spiegherò dettagliatamente e approfonditamente cosa
intendo, sotto vari e molteplici aspetti.
E poi, la Cina ci ha aiutato, e continuerà a farlo, a noi italiani
(con medici e materiale sanitario). L’Europa e la BCE, invece, ci hanno chiuso
la porta in faccia! C’è voluto il Presidente Mattarella per riaprirla! E la
chiamano Comunità europea ……..
Comunque, veniamo a noi: non è una questione di competenza o
esperienza! Chi metterebbe mai in dubbio la competenza e l’esperienza di tutti
coloro che stanno agendo per contenere il contagio e i suoi altri effetti
(economici, sociali, ecc.)? Per carità. E con tanto di gratitudine.
E’ invece una questione di Paradigmi (Olismo/Riduzionismo). Vedere
l’emergenza attraverso l’Olismo è una cosa, vederla attraverso il Riduzionismo
è un’altra cosa. Contestualizzare le competenze e le esperienze nell’Olismo è
una cosa, contestualizzarle nel Riduzionismo è un’altra cosa. L’Olismo consente
di avere una sintesi intuitiva ed una visione complessa e d’insieme che a loro
volta consentono di anticipare gli eventi (anziché di subirli o di essere
incalzati da essi), e consente altresì
un contesto unico ed univoco (d’azione, di comunicazione, ecc.). Niente
di tutto ciò è avvenuto, ancora avvenuto. O no? Due soli esempi: 1.l’idea
giustissima di fare un nuovo ospedale in Fiera a Milano. Ma c’era bisogno di
arrivare alla saturazione del sistema sanitario lombardo per farsela venire in
testa? Non la si poteva immaginare prima? Con l’Olismo, invece, sarebbe
certamente avvenuto! 2. il caos tra Stato e Regioni? Come la mettiamo? Possiamo
permettercelo?
Ad ogni modo, ritengo che molti, troppi, e a tutti i livelli,
non abbiano capito, e non stiano ancora comprendendo la reale portata dell’intero
fenomeno. Specie proiettata nel lungo periodo, finita anche (e si spera al più
presto) l’emergenza sanitaria in senso proprio. Sia a livello di Paese, sia a
livello di rapporti tra Paesi (e sia in senso sanitario che economico). Si
tratta di una enorme ed assolutamente nuova e inedita Crisi sistemica, totale,
intera, globale, pandemica appunto, che dunque andrebbe affrontata con un
approccio diverso e con metodi diversi.
Tutto è cambiato e niente sarà più come prima. Non si tratta
solo di una “nuttata” che deve passare! Passerà, certo. Ma dovremo rivedere
tutto. La scala delle nostre priorità, la lista dei nostri valori. Non potremo
tornare alla nostra e precedente normalità. È andata via per sempre. E forse è
proprio il caso di dire che non tutto il male viene per nuocere. Ad un prezzo
altissimo, certo. Ma forse è così che doveva andare. L’Umanità se l’è forse
andata a cercare (ha insultato e sfruttato e aggredito e consumato troppo la
Natura e l’Ambiente. O no?).
Ma sono solo le mie riflessioni, per giunta da profano (non
faccio il medico né il politico). Ma non sono profano circa i Paradigmi, però.
Questo lo sapete! E comunque una laurea scientifica ce l’ho e aiuta a
orientarmi in certi scenari. No? Nel mio libro, e solo nel mio libro, comunque
e infatti ci saranno le mie riflessioni. Ma siamo tutti nella stessa barca.
Posso, dunque, permettermelo. Poi si vedrà.
Tutti i dettagli di quel che penso in questo mio nuovo libro,
dunque. Per quel che potrà servire. Di sicuro, serve e servirà a me scriverlo.
E poi, diverse persone che conosco sono sicuro leggeranno il mio libro, lo
capiranno e lo apprezzeranno pure. Sempre per quel che potrà servire. Uscirà,
infatti, dopo che tutto sarà finito.
Perché prima o poi tutto finirà. Ogni epidemia e pandemia ha
un suo ciclo, una sua curva che inizia, cresce, raggiunge il picco, decresce,
finisce. Di suo. Legge di Natura. Il punto non è questo. Il punto è capire cosa
l’Uomo può fare per cambiare il corso e/o la tipologia di curva e dunque che
entità di danni far materializzare nel frattempo alla Società (danni piccoli,
medi, grandi, grandissimi; reversibili, irreversibili; ecc.). E nel caso della
malattia CoViD-19, danni al Mondo intero. Specialmente in relazione all’impatto
sul sistema sanitario (più che alla mortalità) per l’elevatissimo numero di
malati e che per giunta si materializza in tempi brevissimi. E conseguenti
ricadute economiche, sociali, psicologiche, ecc.
Del resto, in contesto epidemico con velocità di contagio
elevatissima e assenza di esperienza immunitaria da parte delle popolazioni (come
è stato all’inizio) o pandemico (come è diventato successivamente e che con un
minimo di intuizione lo si era immaginato parecchio tempo prima, non ci voleva certo
l’OMS per “certificarlo” e pure in ritardo ….!) se anche un territorio o un
intero Paese superasse l’emergenza potrebbe poi essere nuovamente coinvolto dal
fenomeno (contagio virale e/o crisi economico-sociale) dagli altri territori o
dagli altri Paesi del Mondo. Quindi, occorreva, e occorre ora più che mai, un
approccio olistico (e non semplicemente integrato) e a tutti i livelli (locale,
nazionale, comunitario, mondiale) e tra di loro coordinati. Questo la mia testa
(profana ma capace di un minimo di logica deduttiva) mi dice. No? Comunque tutti
i dettagli di quel che penso in questo mio nuovo libro.
Ad ogni modo, è così che bisogna fare: scrivere. Sarà pure e
solo una testimonianza civica di un periodo che sarà passato. Ma forse per il
Futuro, alle attuali generazioni che crescono, come mia figlia che ha 9 mesi, qualcosa
di utile e di sensato potrà dire questo altro e mio nuovo libro. Al lavoro,
dunque. Anche in questo senso!
Luca Fortunato (Matera)
P.S. restare a casa, lavarsi le mani, stare a distanza, ecc. Certamente.
Ma ci voleva, e ci vuole, ora più che mai, anche altro. Tanto altro. Né
pessimismo, né ottimismo. Ma realismo sì.