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Un ulteriore saluto
Prima di risentirci a dicembre per l’uscita del Secondo Libro del mio Progetto
Editoriale, sentivo di dover comunicare ancora e di ringraziare ancora. Al di
là delle inevitabili (ma anche per certi
versi divertenti) rocambolesche vicissitudini che lo scrivere e il produrre e
il distribuire un libro – e, per giunta, per la prima volta ed in proprio –
comportano (dalle “artigianalità” delle stampe che compiute anche dai “professionisti
delle stampe” in qualche modo mi consolano …..! ai tempi concitati per
soddisfare le inevitabili e prime richieste, agli adempimenti burocratici e di
legge, e così via), mi sono accorto, in queste prime settimane di vita del mio
Primo Libro, oltre ai tanti aspetti già comunicati nei precedenti post, di
altri 2 aspetti positivissimi e luminosi: 1. non era facile in una Società come la Nostra e
di Oggi cioè più praticona che teorico-pratica, più applicativa che
teorico-applicativa, più furba che intelligente con l’azione, ad esempio, di
spostare gli assi dei problemi su assi più comodi (dall’asse tecnico-scientifico
all’asse – più comodo … - di tipo politico-burocratico; dall’asse teorico all’asse
– più facile …. – di tipo (pseudo)sperimentale), riuscire a far passare l’idea
che il tema ed il senso del mio intero progetto editoriale - e quindi di ogni suo
singolo libro - non sono costituiti dalla stabilità degli alberi e dalla mia
metodica V.O.S.A., dal fenomeno Xylella e dalla mia teoria, da Refrontolo e
dalla mia interpretazione di quel che è successo ecc. ecc. ecc. ma sono costituiti dall’Olismo (in
generale) e dal mio Olismo (in particolare) che, poi, con la stabilità degli
alberi, con Xylella ecc. ecc. si esemplificano, e pure bene, tornando pure
utili, risolutivi, applicativi, pratici. Ma è diverso! E’ ben diverso. Ed
ancora meglio: che il guaio – dimostrato - è il Riduzionismo (sono i
riduzionisti). A cui rimediare con l’Olismo (con gli olisti). Con fiducia
(ragionevole. Perché basata su comprovata credibilità risolutrice). Era qui la
sfida (culturale, paradigmatica, teorica, psicologica, di mentalità, di
approccio. Innanzitutto). Era qui la scommessa. Ebbene, lo posso dire con
grande soddisfazione: la sfida e la scommessa sono vinte! Già vinte. E voi
lettori, cari lettori, lettori del mio Primo Libro, che lo abbiate letto in PDF
o in cartaceo “artigianale” poco importa (… ed i prossimi libri, a proposito,
saranno solo in PDF. È meglio. Più snello, più veloce, più leggero il tutto.
Soprattutto per chi come me crea ed elabora contenuti di un certo tipo, già molto
impegnativi, di per sé), voi siete stati, siete, e lo sarete ancora, i
protagonisti di questa vittoria. I vostri commenti positivi quando mi avete
incontrato me l’hanno certificato. Grazie. Grazie ancora. Di testa e di cuore.
E dei cocciuti ormai più non ci interessa. Guardiamo avanti. 2. Non vorrei
esagerare, ma seppur embrionale, quel piccolo ed auspicato movimento collettivo
dal basso, virtuosamente e per scelta lontano dall’establishment (politico,
istituzionale, burocratico, mediatico, editoriale, accademico, corporativistico
ecc.) e di tipo culturale (e dunque anche applicativo, pratico ecc.) esiste già
… e andrà formandosi e ampliandosi sempre più? Certo, che se i nostri avversari
riduzionistici fronteggeranno le mie e le vostre e le nostre intuizioni, idee,
teorie ed ipotesi (e conseguenti pratiche) con la “forza” formale e/o “muscolare”
(cioè priva di contenuti veri e quindi di vere e risolutive pratiche, … siamo
destinati a diventare dei Giganti!!! Ci faranno – continueranno a farci – un grande
favore!). Ad maiora! Luca Fortunato P.S.
Beh …. ora ci sentiamo davvero, con altri post in questo blog, a fine anno. Il
mio lavoro in senso proprio ed i lavori del secondo libro chiamano. E ricordatevi
sempre: anche se dai libri a volte si ricavano dei film (cinema) e a volte
anche bellissimi, un autore di libri non scrive certo perché dalle sue pagine
si ricavino dei film! Scrive e vende i suoi libri. E diffonde la sua visione
del mondo. Stop. Vi sembra poco? (…. la teoria è - e deve essere e rimanere - libera,
autonoma ed indipendente. Del suo uso, poi, occorre certamente discutere. E magari
anche ed insieme agli stessi teorici. Perché no? Ma è diverso. Molto diverso. E
che bella cosa è !).