Mission del Blog: esprimere libere opinioni su fatti di cronaca ritenuti significativi circa la Sfida, in corso da tempo, tra i Paradigmi dominanti del Nostro Tempo: da una parte, il Riduzionismo (il Tutto è uguale, riducibile, alla somma e alle relazioni delle parti di cui è composto), dall’altra l’Olismo (il Tutto è maggiore della somma e delle relazioni delle parti di cui è composto). Il Riduzionismo, paradigma analitico, razionale, algoritmico, induttivo, lineare. L’Olismo, paradigma sintetico, intuitivo, euristico, deduttivo, non-lineare. Con tutte le conseguenze (teoriche, filosofiche, gnoseologiche, epistemologiche, metodologiche, pratiche, lavorative, quotidiane) che ne conseguono …. (e ne devono conseguire …. legittimamente e liberamente ….. per il progresso della Società …..)

sabato 26 febbraio 2022

Sintesi - 19

Post 387

Sintesi – 19

(N.B. la rubrica Sintesi proseguirà nella settimana del 7 marzo)

In tempi non sospetti (da anni …) ho sostenuto (come anche altre persone e molto più autorevoli di me hanno fatto) che occorreva superare i concetti di “normalità”, da una parte, e di “sviluppo sostenibile”, dall’altra (e di conseguenza tutti i programmi, i progetti, i protocolli, gli impegni, le prospettive, le azioni, ecc. basati su di essi).

Ebbene, con una Pandemia e con una Guerra, ci ha pensato la Realtà a dimostrare l’esattezza di quella duplice necessità. L’Establishment non ne ha voluto sapere (in tutti questi anni). Ed Oggi, tutti, ci ritroviamo con la lezione sbattutaci in faccia!

Tra il doverci salvare la pelle sotto il profilo sanitario, da una parte, e sotto il profilo militare, dall’altra, sarebbe ridicolo continuare con i concetti di “normalità” e di “sviluppo sostenibile”. Anche perché, nel prossimo futuro ce ne saranno di problemi del genere, altri problemi del genere. Nessun pessimismo, solo realismo. Supereremo l’attuale Pandemia e finirà l’attuale Guerra. Certo. A prezzi altissimi, però. E in parte evitabili. Ad ogni modo, speriamo – in entrambi i casi – di superare il Male il prima possibile. Ma cose del genere, purtroppo, sono da mettere in conto, ancora da mettere in conto. È nella dinamica oggettiva delle cose, fare una previsione del genere. E non certo per “palla di cristallo”. O pessimismo, appunto. Le ragioni dei microorganismi, da una parte, e dei popoli, dall’altra, restano comunque, e resteranno a lungo comunque. Al di là delle contingenze (positive e negative), delle miopi narrazioni giornalistiche, delle politiche riduzionistiche, della scienza da  “2+2=4”, della tecnologia che crea una mentalità da PlayStation, ecc. ecc. ecc.

Senza andare in quell’al di là, sì che l’Aldilà del Mondo sarà sempre più vicino!   

Sono, di fatto, cambiate le priorità. In verità, erano già cambiate e da un bel pezzo. Ma appunto l’Establishment è stato sordo e cieco. Ci sono stati tanti segnali, in tutti questi anni, che indicavano, da una parte, come la Scienza e la Tecnologia non siano poi queste grandi forze risolutive per i problemi ecologici, sanitari, economici, ecc.  (come invece le ha dipinte - e le va ancora dipingendo - il Riduzionismo razionalista-cartesiano) e, dall’altra parte, come la Diplomazia e la Politica non siano poi questi grandi rimedi per garantire la Pace (come invece la ha dipinte – e le va ancora dipingendo – il Riduzionismo buonista-moralista). L’Olismo, invece, è più saggio e più attrezzato: fa riferimento alla Scienza e alla Tecnologia, così come alla Diplomazia e alla Politica, ma poi ci mette del suo, in più. Del suo in più, di tipo euristico, intuitivo, e sintetico per cogliere il quid emergente e specifico di ogni problema, situazione, scenario, ecc. (quid che nessuna analisi, nessun ragionamento, nessun calcolo, nessun strumento tecnologico, nessun algoritmico potrà mai cogliere). Per poi, da quel quid, dedurre, fare deduzioni logiche. Intuizione e Razionalità, insieme nell’Olismo (solo Razionalità – presuntuosa! - nel Riduzionismo. Ma va be’, ‘ste cose le sappiamo. Andiamo avanti ….).  

Sarebbe stupido, continuare sulle vecchie strade, su quelle vecchie strade, dicevo. Ma si sa, siamo circondati da molti stupidi! Per cui, non è scontato che le si abbandoni – almeno facilmente - quelle strade. Per prenderne altre e diverse:

la “normalità” va sostituita con l’eccezionalità permanente (è il Secolo dell’eccezionalità permanente). E lo “sviluppo sostenibile” con la decrescita sostenibile (se si vuole davvero garantire un Domani – energetico, ecologico, economico, sociale, psicologico, ecc. - alle attuali e future generazioni). Inutile ricordare che per tutto ciò, anche per tutto ciò, occorre: abbandonare il Riduzionismo, adottare l’Olismo, combattere lo pseudo-olimo. No?

Che bella Sfida!

Luca Fortunato (Matera)

martedì 22 febbraio 2022

Intermezzo (di cronaca) - Russia / Ucraina

Post 386

N.B. aggiornamento del 25/02/2022: in azzurro, in calce (vedi)

Intermezzo (di cronaca) - Russia / Ucraina 

Riporto qui nel blog una sintesi del mio pensiero in merito alla crisi Russia-Ucraina, che ho manifestato ieri con alcune persone che avevano chiesto la mia opinione in merito. E alla prossima. Luca Fortunato (Matera)

A mio parere di cittadino liberamente pensante, il motivo della crisi tra Russia ed Ucraina è solamente uno. È un motivo complesso, si badi bene, ma è solamente uno. E cioè: il possibile tradimento (o tradimento già di fatto) degli storici e contemporanei accordi internazionali secondo i quali la NATO non si sarebbe dovuta espandere ad Est, in questo caso Ucraina nella NATO.

Stop.

Che poi le implicazioni di una simile questione siano gigantesche e multidimensionali (politiche, geografiche, territoriali, economiche, sociali, etniche, ecc.) è cosa verissima, ma sono gli effetti e non la causa del problema. Esse non devono far sbagliare la diagnosi (e dunque la possibile, ma giusta, cura, soluzione, risoluzione, ecc.).

Per una volta, lascerei fuori dal problema “diagnosi/terapia”, il denaro, l’interesse economico, il potere economico, l’interesse economico anche di tipo territoriale- geografico, ecc. ecc. ecc. Non che non ci siano. Ma essi sono implicati diversamente e secondariamente. Anche perché ponendoci la domanda: ma quale interesse economico avrebbe mai la Russia in una crisi-tensione con l’Europa visto che l’Europa è un grandissimo importatore della sua Energia?, la tesi riduzionistico-economica (di chi fa i conti facili ma decontestualizzati, di chi fa i conti in modo solamente “ragionieristico” senza considerare anche e soprattutto l’“anima” della questione) diventa neve al sole.

L’“accerchiamento” della Russia da parte della NATO in espansione (con ben 8 allargamenti! dal 1952 al 2020!) e che vorrebbe continuare ancora! pure Oggi! con l’Ucraina! , come pensiate che possa essere vista, percepita e giudicata dai russi?

Ed è ovvio che in un simile contesto generale (in cui la ragione internazionale della Russia è fin troppo evidente), lo specifico riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass ci sia andata proprio a fagiolo (materializzando, così, la ragione della Russia anche a livello “locale”).  

Ci vuole rispetto per i popoli. E tra i popoli. Questo è il punto.

L’Occidente (Europa e America) farebbe bene ad essere olistico. Per una volta! Almeno stavolta! Nella diagnosi del problema e quindi nella conseguente e deduttiva terapia. Per giunta, farebbe bene ad essere meno arrogante o a non esserlo proprio più! E magari ad avere anche un po’ di memoria storica (ottobre 1962: Crisi dei Missili di Cuba). Infine, non sfugga all’arrogante e “spericolato”  Occidente che Russia vuol dire anche Cina (amica della Russia).

Si rischia davvero tanto, qualcosa di molto brutto. Per Tutti (Occidente e Oriente).

Con la guerra sarebbe il Male assoluto. Per Tutti.

Ma anche senza guerra, la sola tensione geopolitica, il permanere della sola tensione geopolitica, sarebbe insostenibile (economicamente, energeticamente, logisticamente, socialmente, ecc.). Per Tutti. Specialmente ora, dopo due anni di Pandemia (e che non è ancora finita. Le ondate, le singole ondate, salgono e scendono, arrivano e scompaiono. Ma la Pandemia? Il tutto? Un giorno è arrivato e un giorno certamente scomparirà. Ma quando scomparirà? Nel 2022? Nel 2023? …. E le varianti del virus? Sono finite? ….).

Ci vuole la Pace. Certo. E in ogni caso: sia per evitare la guerra militare sia per evitare la guerra di fatto (economia, sanzioni, ecc.). Certo è, che della Pace la “gente media” sia interessata soprattutto alle bollette meno care, ai prezzi bassi delle materie prime e dell’energia, alla “normalità”, ecc. (…. mi verrebbe da dire: che banalità! ….). Ma se non si comprende (non banalmente) che anche la Pace è un concetto olistico (con tutte le implicazioni anche operative della natura del concetto), faremmo solamente retorica e demagogia. Lasciando, così, spazio facile al Male assoluto.

Speriamo bene.

Aggiornamento del 25/02/2022: purtroppo la Russia per difendere le proprie ragioni (che ci sono tutte e restano tutte) ha scelto il mezzo sbagliato: la guerra. Ma perché la guerra finisca (e al più presto) occorre considerarle quelle ragioni. E non mi sembra che ciò stia accadendo. La Pace (anche la Pace) richiede Olismo. Speriamo bene. 

Luca Fortunato (Matera)

    

lunedì 21 febbraio 2022

Sintesi - 18

 Post 385

Sintesi – 18

Come da programma, vado a pubblicare alcune Sintesi (questa di oggi e alcune delle prossime) in merito all’Arte e specificatamente in merito agli aspetti paradigmatici in seno ad essa. Nel Nuovo Libro, infatti, vi è anche questo tema. E per due motivi:

1.per una questione biografica: per chi non lo sapesse o non se lo ricordasse, sono anche un artista: pittore e musicista. Qui, oggi, parliamo di arte pittorica. Ecco una piccola nota biografica in merito: ho iniziato a studiare e ad esercitare sistematicamente l’arte pittorica astratta dal 1996. Dipingo su tela con colori acrilici ed ho all’attivo la partecipazione a diverse mostre collettive in Italia - Lecce, Roma, Bologna, Cortona (Arezzo), Milano - nonché una partecipazione con foto delle mie opere in una mostra collettiva in Argentina a Buenos Aires;

2.anche nell’Arte, fondamentale è la questione paradigmatica (Olismo/Riduzionismo) e spesso con “sorprese” da parte del grande pubblico! Vedrete. Leggerete.

Intanto, vi ripropongo parte di quanto già scrissi in merito all’Arte pittorica e all’Olismo, dandovi  appuntamento alla settimana prossima per il prosieguo della Rubrica. E come sempre, ad maiora, amici, ad maiora! - Luca Fortunato (Matera).

 

Arte pittorica e Olismo

L’arte astratta, nello specifico la pittura astratta, è complessa ma il discorso sulla sua natura paradigmatica è paradossalmente molto semplice. Ovviamente, l’avrete già intuito, la pittura astratta è olistica. Il motivo cercherò di spiegarlo qui di seguito:

se osserviamo un dipinto figurativo (un ritratto oppure un paesaggio oppure una natura morta, ecc.) il suo significato (che è soggettivo per ognuno di noi, positivo o negativo che sia) è dato da un mix di categorie comprensibili e riconducibili alla normale esperienza quotidiana. La pittura figurativa usa il “linguaggio” comune. La genialità dei pittori figurativi consiste nelle tecniche, nelle proporzioni, nelle prospettive, negli equilibri visivi, ecc. Ma il “linguaggio” è quello comune.

Se, al contrario, osserviamo un dipinto astratto (astrattismo lirico come quello di Kandinsky, neoplasticismo come quello di Mondrian, suprematismo come quello di Malevic, espressionismo astratto - o “action painting” - come quello di Pollock, ecc.) il suo significato (che è sempre soggettivo per ognuno di noi, positivo o negativo che sia) è dato da un emergente quid che se noi volessimo provare a tradurre, a spiegare, con le sole categorie riconducibili alla normale esperienza quotidiana mai ci riusciremmo. La genialità dei pittori astratti (o astrattisti, che dir si voglia) consiste certamente nelle tecniche, nelle proporzioni, nelle prospettive, negli equilibri visivi, ecc. ma non solo. Vi è anche la traduzione sulla tela di una intuizione diversa, più profonda, quasi misteriosa.

La pittura astratta, dunque, è olistica perché essa va oltre la somma, qualunque somma, di concetti e vocaboli che mai si possa trovare per spiegarla. E proprio perché astratta (nelle forme e nei colori) ma reale (fisicità, tangibilità, presenza e concretezza dell’opera d’arte) essa ha qualcosa in più  e non in meno - paradossalmente - della pittura figurativa. Ed è anche questo in più a renderla olistica.

Mentre nella pittura figurativa vi è una interpretazione creativa da parte dell’artista che interpreta la realtà visiva, comunque la realtà visiva (persone, animali, piante, cielo, paesaggio, oggetti vari, ecc.) nella pittura astratta vi è una creazione totale ed una creatività totale da parte dell’artista (da non confondere con l’arbìtrio totale che quando presente fa si che la tela dipinta in astratto non sia un’opera d’arte ma un’accozzaglia di forme e colori).

Provate ad osservare le seguenti opere d’arte astratta, che indico a titolo puramente esemplificativo ma molto significativo essendo stati i loro autori i capiscuola all’interno dell’Astrattismo del Novecento, e ve ne renderete conto (dotati della giusta predisposizione e sensibilità, ovviamente). Anche osservarle su internet va bene (ma non è la stessa cosa che osservarle dal vivo presso un museo o una galleria, ovviamente):

A)-“Accento in rosa” – olio su tela – 100,5 x 80,5 cm - (1926) di Vassilij Kandinsky;

B)- “Fuoco nella sera” – olio su cartone – 33,8 x 33,4 cm – (1929) di Paul Klee;

C)-“Composizione suprematista” – olio su tela – 88,5 x 71 cm – (1916) di Kazimir Malevich;

D)-“Grande composizione A” – olio su tela – 91 x 91 cm – (1919-20) di Piet  Mondrian;

E)-“One: Number 31” – olio e altre tecniche - 2,7 x 5,31 m – (1950) di Jackson Pollock.  

L’Olismo si esprime anche attraverso meraviglie del genere!

 

 

 

sabato 19 febbraio 2022

Sintesi - 17

Post 384

Sintesi – 17

Uno degli effetti peggiori del Riduzionismo è la mentalità burocratica che porta, nella maggior parte dei casi, alla cattiva burocrazia. Vecchio, vecchissimo problema d’Italia. Tutti se ne lamentano, tutti vorrebbero risolverlo, ma quanti poi, alla fine, combattono o sono disposti a combattere contro la cattiva burocrazia? La maggior parte delle persone, purtroppo, alla fine “attacca il ciuccio dove vuole il padrone” o pretende che si “attacchi il ciuccio dove vuole il padrone” anche quando ci sono tutte le condizioni per contestare la cattiva burocrazia, per controbattere, per fare ricorso, addirittura per sporgere querela. Ma questo attiene al coraggio o alla vigliaccheria della gente. E poco si può fare. Quel che invece si può fare, in ogni caso e anche in un secondo tempo, è mostrare, dimostrare e denunciare gli errori, gli eccessi, gli abusi, le false competenze, ecc. della cattiva burocrazia (anche e soprattutto sul piano metodologico e paradigmatico).

Va detto che di per sé la Burocrazia non è un male, sia chiaro. Ma la maggior parte delle volte lo è. Purtroppo. E questo anche per scenari del genere: una cosa è lavorare in un Ufficio e rimanere se stessi (architetto, ingegnere, agronomo, geologo, economista, avvocato, ecc.) facendo così della buona burocrazia, altra cosa invece è alienarsi in una mentalità burocratica snaturando se stessi creando così problemi ai cittadini (imprenditori, commercianti, ecc.), problemi che si sarebbero certamente potuti evitare rimanendo liberi nel pensare per trovare soluzioni di sintesi tra i regolamenti, le leggi, ecc. da una parte, e le specificità e le peculiarità di ogni caso, dall’altra parte. Perché ogni caso è un caso a sé, e pretendere di ridurre ogni caso agli schemi burocratici, negli schemi burocratici, ecc. non solo è ridicolo (dal punto di vista realistico, logico e scientifico) ma è anche problematico, anzi spesso inutilmente problematico.

Ad ogni modo, come già sapete nel Nuovo Libro è prevista una apposita sezione dedicata alla questione paradigmatica – Riduzionismo/Olismo - in seno alla Burocrazia. E di fatti da raccontare ne avevo già. Ma di recente se ne è aggiunto un altro, un altro scenario burocratico, che vale davvero la pena raccontare. È una sintesi perfetta di cosa si intende per cattiva burocrazia, cattiva amministrazione, mentalità burocratica, vigliaccheria burocratica, arroganza burocratica, ecc. Quando voi lettori lo leggerete nel Nuovo Libro (con tutti i dettagli sconcertanti e ingiusti della vicenda – di stampo riduzionistico, ovviamente - e poi con tutti i rimedi – di stampo olistico, naturalmente - che invece si sarebbero potuti attuare per evitare lo stesso scenario) stenterete a crederci. Eppure è accaduto davvero. Ovviamente, a livello di danno personale e/o materiale, nessun danno. Alla fine si risolve sempre tutto. Ma la domanda è:

è mai possibile che la cosa pubblica, che il bene pubblico, che l’interesse pubblico, ecc. vengano ancora messi nella mani di gente che è da definire certamente come “alienata” (nel senso spiegato prima)? Ma anche: “rubastipendio”, sarebbe il minimo termine; “pseudo-competente” sarebbe il medio termine; “stupida” sarebbe, invece, il termine effettivamente giusto! A cui aggiungere anche, ancora e a volte i termini: “falsa”, “mistificatrice”, “manipolatrice”, “tendenziosa”, ecc.

Vedrete nel Nuovo Libro.

Intanto (anche per prepararvi!) su questa grande tematica della Burocrazia, vi lascio delle definizioni e delle frasi che oltre ad avere una validità sul piano generale, vanno ad inquadrare perfettamente gli specifici e singoli episodi che racconto nel Nuovo Libro (compreso l’ultimo episodio! di cui ho iniziato a raccontarvi, che ha davvero dell’incredibile ma che è anche una fortuna dal punto di vista editoriale, per il Nuovo Libro intendo. Capita proprio a fagiolo!). Buona lettura (e buona riflessione), dunque. E alla prossima! Luca Fortunato (Matera):

 [….] la parola burocrazia può indicare anche il potere assunto dalla massa dei funzionari, e soprattutto la lunga e complessa serie di formalità e procedure, spesso avvertite come eccessive e inutili, attraverso cui una pratica deve passare per essere portata a termine (la lentezza, le lungaggini della b.).  […] il termine burocrazia sta ad indicare un’osservanza esagerata e inflessibile dei regolamenti, specialmente quando essi vengono osservati più negli aspetti formali che nella sostanza. – (Vocabolario Treccani)

La differenza  tra  management ed  amministrazione (che è esclusivamente quello che i  burocrati sono soliti fare) è la differenza tra scelta e rigidità – (Robert Heller)

 I burocrati temono la responsabilità personale e cercano riparo dietro le loro regole - (Erich Fromm)

Gli presentano il progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringrazia vivamente. Deplora l’assenza del modulo “H”. Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all’ufficio competente, che sta creando – ( Ennio Flaiano)

Burocrazia, una difficoltà per ogni soluzione - (Herbert Samuel)

La burocrazia è un meccanismo gigante mosso da pigmei – (Honoré de Balzac)
 

 

martedì 15 febbraio 2022

Sintesi - 16

 Post 383

Sintesi – 16

Comunicazione ai Lettori: tengono banco (e positivamente) certe discussioni (in particolare dal post 378 in poi). Era inevitabile, del resto. Bene. Anzi, benissimo. Ma vista l’estrema importanza di esse, non mi andava di farVi attendere oltre (qui nel blog intendo), cari lettori, per la conclusione di tale linea tematica (nel Nuovo Libro poi, approfondimenti). Viste anche le vostre “pressioni” via WhatsApp! Scherzo, ovviamente. Anticipo dunque la Sintesi in questione. Dalla settimana prossima, comunque, la Rubrica Sintesi proseguirà (ovviamente) ma sugli aspetti generali circa tutti gli altri temi del Nuovo Libro (sono diversi e non sono meno importanti: Arte, per esempio; Città di Matera e mie idee – olistiche e inedite - in merito, altro esempio; ecc. ecc. ecc. ). Ma ora veniamo al post odierno:

Il grande (e geniale) fisico, cosmologo e matematico Stephen Hawking (1942-2018) diceva (e in un certo senso ricordava a tutti noi):  

“[…] il nostro cervello interpreta i segnali provenienti dagli organi sensoriali costruendo un modello del mondo esterno. Ci formiamo così concetti mentali della nostra casa, degli alberi, delle altre persone, dell’elettricità che fluisce dalle prese nelle pareti, degli atomi, delle molecole e degli altri universi. Questi concetti mentali sono l’unica realtà che possiamo conoscere. Non esiste nessuna verifica di realtà indipendente dai modelli […]”  

Bene. Ricordata questa verità fondamentale, e fermo restando essa, i macro-modelli (paradigmi di conoscenza, di interpretazione, di metodo, ecc.) attualmente esistenti al Mondo, sono il Riduzionismo e l’Olismo. È la Storia, care e dolci bellezze! (storia della scienza, storia della tecnica, storia dell'economia, storia-storia, ecc.).

Alcune persone ne sono consapevoli, altre non lo sono, altre ancora e invece giocano su queste cose (fanno finta, recitano per portare acqua al proprio mulino o perché non sanno come uscir fuori da certe ed imbarazzanti situazioni-condizioni). Ad ogni modo, esistono il Riduzionismo e l’Olismo. Di conseguenza, tutti gli eventuali micro-modelli o sono riduzionistici o sono olistici. Non si sfugge. Di conseguenza, i fatti, le evidenze, i dati, le esperienze, ecc. vengono interpretati, sempre interpretati, non è possibile non farlo, alla luce o del Riduzionismo o dell’Olismo. Non si sfugge per niente. Chi crede che esistano fatti, evidenze, dati, esperienze, ecc. indipendenti dall’interpretazione paradigmatica (e dalla soggettività di chi interpreta seppure in un mare di oggettività), crede il falso. E chi cerca di far passare una falsità del genere, o è uno sprovveduto (se è in buona fede) o è un imbroglione (se è in mala fede). Ad ogni modo, crea un danno. E la Società non può più permettersi di non metter mano a fenomeni del genere. Specialmente in tempi di Complessità come questi (e come quelli futuri, non vi è dubbio): cambiamenti climatici, pandemia, crisi geopolitiche anche e ancora di stampo militare, migrazioni, ecc. richiedono anche e soprattutto una consapevolezza paradigmatica (che è anche metodologica) e successivamente, per completare (a ragion veduta):

1. l’abbandono del Riduzionismo;

2. l’adozione dell’Olismo;

3. il contrasto allo pseudo-olismo:  anche in sede legale, uno degli scopi del Movimento che nascerà in seguito alla pubblicazione del mio Nuovo Libro. Perché, si badi bene, lo pseudo-olismo è anche ufficiale, istituzionale, è nelle carte ufficiali ed istituzionali. Vedrete. Vedrete nelle carte ufficiali ed istituzionali comparire, per esempio, l’aggettivo olistico ma senza che poi vi sia olismo (metodologico, epistemologico, gnoseologico, teorico, scientifico, tecnico, pratico, ecc.), senza coerenza. Così come vedrete comparire l’aggettivo olistico usato come solo sinonimo di “integrato” o di “sistemico” o di “globale” o di “multidisciplinare”, ecc. ma senza, anche qui, che poi vi sia olismo (metodologico, epistemologico, gnoseologico, teorico, scientifico, tecnico, pratico, ecc.). E ancora: vedrete comparire l’aggettivo olistico in un contesto di metodologia analitica o esclusivamente analitica (senza sintesi). Così come in un contesto di metodologia esclusivamente razionale cioè senza anche l’intuizione (niente di più sbagliato e di più falso, in entrambi i casi, tecnicamente e culturalmente, come ben sapete cari lettori). Ecc. ecc. ecc. In ogni caso, che si tratti di sviste o di superficiali ed errate mode lessicali o di veri, voluti e furbeschi imbrogli (slegare l’aggettivo olistico dal sostantivo olismo, slegare l’aggettivo olistico dal significato e dalle implicazioni del sostantivo olismo, ecc.), essi, intanto, come prima istanza, vanno mostrati, dimostrati e denunciati. Non vi pare? È l’idea (e lo scopo) di fondo del mio progetto (Nuovo Libro + Movimento). Stiamo arrivando!

Luca Fortunato (Matera)

Ricordo il contatto (per Tutti), per info, adesioni, ecc.:

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(preferibilmente, dalle ore 9 alle ore 12.30,

dal lunedì al venerdì. Grazie mille)

lunedì 14 febbraio 2022

Sintesi - 15

 Post 382

Sintesi – 15

Scienza SI, Scientismo NO

Abbiamo visto (precedenti post 381, 380, 379, 378, ecc. ma, in pratica, anche tutti i precedenti post sulla Pandemia!) come, in Società, in questo frangente, ed anche e soprattutto sui media, ci sia scientismo (più che scienza!). La cosa è ovviamente legata alla questione paradigmatica Riduzionismo/Olismo, e specificatamente al Riduzionismo che facilita lo scientismo. A tal proposito, mi viene da arricchire il blog con 2 testi molto significativi che, non a caso, sono ritornati alla mia memoria proprio in questi giorni. Vi rendo partecipi. E alla prossima. Luca Fortunato (Matera)

1.[….] La diffusione della concezione scientifica, opposta a quella teologica, ha contribuito indiscutibilmente alla felicità. Il problema sta ormai entrando, tuttavia, in una fase interamente nuova: innanzitutto perché la tecnica scientifica sta diventando più importante nei suoi effetti della mentalità scientifica; [….] una tecnica scientifica è nata dalla scienza teorica e la tecnica scientifica non ha nulla del carattere sperimentale della teoria. La fisica è stata rivoluzionata durante il secolo attuale per mezzo della relatività e della teoria quantistica, ma tutte le invenzioni fondate sulla vecchia fisica sono ancora ritenute soddisfacenti. [….] Così gli specialisti che adoperano la tecnica scientifica, e ancor di più i governi e le grandi aziende che impiegano gli specialisti, acquistano una mentalità ben diversa da quella degli scienziati: una mentalità piena di un senso di potere illimitato, di certezza arrogante e di piacere nella manipolazione anche del materiale umano. Questo è l’esatto rovescio della mentalità scientifica [….] – Bertrand Russell (1872-1970 - filosofo, logico, matematico, scrittore, attivista) in “Scienza e religione” (1935).

2.[….] In biologia la visione cartesiana degli organismi viventi come macchine, costruite con parti separate, fornisce ancora la cornice concettuale dominante. […] Trasportata dai successi del metodo riduzionistico, che sono stati particolarmente notevoli in tempi recenti nel campo dell’ingegneria genetica, la maggior parte dei biologi tende a credere che questo sia l’unico approccio valido, e in conformità con tale convinzione ha organizzato la ricerca biologica. Gli studenti non sono incoraggiati a sviluppare concetti integrativi, e le istituzioni di ricerca convogliano i loro fondi quasi esclusivamente verso la soluzione di problemi formulati all’interno della cornice concettuale cartesiana. I fenomeni biologici che non possono essere spiegati in termini riduzionistici vengono spesso considerati non meritevoli di investigazione scientifica. Di conseguenza i biologi hanno sviluppato modi molto curiosi di occuparsi degli organismi viventi. Come ha sottolineato il distino biologo ed ecologo umano René Dubos, essi si trovano di solito a loro agio soprattutto quando la cosa che stanno studiando non è più viva. […] I problemi che i biologi non sono in grado di risolvere oggi, a quanto pare in conseguenza della ristrettezza e della frammentazione del loro approccio, sembrano essere tutti connessi alla funzione dei sistemi viventi come totalità e alle loro interazioni con il loro ambiente. [….] – Fritjof Capra (1939 - , fisico, scienziato, scrittore) in “Il punto di svolta” (1982).      

venerdì 11 febbraio 2022

Intermezzo (di cronaca)

 Post 381

Intermezzo (di cronaca)

Che l’agricoltura biologica sia diversa dall’agricoltura biodinamica è cosa vera. Anzi, banale! (due diciture diverse. No?  Ma di che stiamo /stanno parlando? …. E di quale successo politico-scientifico alla Camera vanno raccontando? È ovvio che la legge fosse sbagliata! No?). Ma che si affibbi l’aggettivo olistico all’agricoltura biodinamica è cosa alquanto discutibile e non è affatto scontata (vedasi per esempio post n. 380). Personalmente, poi, sapete come la penso: per me l’agricoltura biodinamica non è nell’Olismo (vedasi per esempio post n. 379). La cosa grave, invece, è il clima di scientismo che c’è (che poi è fanatismo scientifico). Che riduce, pretende di ridurre, la Scienza a soli canoni razionali (e quindi secondo questa strampalata tesi né Einstein, né Poincaré né gli altri grandi scienziati intuitivo-deduttivi …. sarebbero degli scienziati!); che riduce, pretende di ridurre, la Scienza alle cose dimostrabili, misurabili, ecc. (negando gli assiomi, per esempio); che riduce, pretende di ridurre, la Scienza alle autorità scientifiche (negando la Storia, praticamente. Anche Galileo Galilei, troppo tirato in ballo e troppo a convenienza); ecc. ecc. ecc.  Va bè’. Alla prossima. Ad maiora, amici, ad maiora! Luca Fortunato (Matera)

P.S. ho da occuparmi di cose belle, vere (e veramente olistiche). Per esempio:  

(.... e funziona! Giusto per la cronaca ...)


giovedì 10 febbraio 2022

Sintesi - 14

 Post 380

Sintesi – 14

(anticipo volentieri una Sintesi che avevo in programma per la Rubrica. È utile a tutti e sempre, ma lo è particolarmente per alcuni e in questi giorni. Dunque lo faccio e lo faccio volentieri. Spero di soddisfare - Luca Fortunato, Matera)

 

Definizioni paradigmatiche

(anche contro le fake news paradigmatiche!)

1.Olismo

In Occidente, per la nascita del concetto dobbiamo risalire ad Aristotele:

"Di tutte le cose infatti che hanno più parti e il cui insieme non è come un mucchio, ma è qualcosa di intero oltre le parti, c'è una qualche causa".  

Poi, dopo un enorme arco di tempo, il termine proprio olismo - insieme al relativo aggettivo: olistico - a indicare l’antico concetto greco nonché implicite e sporadiche concettualizzazioni avutesi nel corso dei secoli, si può dire che nasca, che sia stato coniato, nel 1926 ad opera di Jan Smuts nel libro “Olismo ed evoluzione” nel quale troviamo:

[….] Un intero è una sintesi o unità di parti, così intima che influenza le attività ed interazioni di quelle parti, dà loro un carattere speciale, le rende diverse da quello che sarebbero state in una combinazione senza tale unità o sintesi E’ una nuova struttura di quelle parti con le alterate attività e funzioni che fluiscono da questa struttura. [….] Un intero, che è più della somma delle sue parti, ha qualcosa al suo interno, qualche essenza di struttura e di funzione, qualche specifica relazione interiore, qualche interiorità di carattere o di natura che costituisce quel più [….] Olismo sta alla base della tendenza alla sintesi nell’universo ed è il principio che provvede all’origine e al progresso degli interi nell’universo [….]  

Arriviamo, così, alle definizioni moderne e contemporanee (anche e soprattutto sulla scorta della Scienza moderna – fisica moderna, teoria dei sistemi, teoria della complessità, ecc. - che paradossalmente e curiosamente va a confermare le antiche intuizioni greche! Come a dire: il progresso è nel passato, il futuro è nel passato, il tempo è circolare, ecc. Ma tant’è). Ve ne sono tante di definizioni moderne e contemporanee. Tutte esprimono lo stesso concetto, ovviamente. Ma non potendo mostrarvele tutte (sono davvero tante, anche a testimoniare la vivacità e l’interesse per il tema), ne seleziono 4 e cioè quelle che, a mio avviso, oltre ad essere rigorose (come tutte le altre, del resto) sono anche particolarmente utili e spendibili:

olismo: teoria che fa dell’esistenza di ‘totalità’ una configurazione fondamentale del mondo. Esso considera gli oggetti naturali, sia animati che inanimati, totalità e non semplicemente raccolta di elementi o parti. Questi corpi o cose non sono assolutamente divisibili in parti, in un modo o in un altro essi sono una totalità che vale più della somma delle parti - (Enciclopedia Britannica)

olismo:  teoria biologica generale, derivata dal vitalismo, proposta negli anni Venti in contrapposizione al meccanicismo, secondo la quale le manifestazioni vitali degli organismi devono essere interpretate sulla base delle interrelazioni e delle interdipendenze funzionali tra le parti che compongono l’individuo, il quale nel suo complesso presenta caratteristiche proprie, non riconducibili alla somma delle sue parti. – (Vocabolario Treccani) 

olismo: tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse discipline - (Enciclopedia Treccani)

olismo: termine che indica la teoria della conoscenza secondo la quale i sistemi complessi (organismi biologici, menti, sistemi sociali e normativi) presentano caratteristiche che non sono presenti nei loro singoli elementi costitutivi, per cui devono essere studiati nella loro totalità e non in quanto somma di parti – (Dizionario Simone)

Del sostantivo olismo, il relativo aggettivo è olistico (sing. femm. olistica; plur. masch. olistici; plur. femm. olistiche) il cui significato è il seguente: che si riferisce all’olismo - (Vocabolario Treccani); relativo all’olismo – (Dizionario De Mauro); relativo alla teoria dell’olismo – (Dizionario Hoepli).

L’olismo è opposto e alternativo al Riduzionismo, tant’è che da molti autori l’olismo viene definito anche come antiriduzionismo.

2.Riduzionismo

Vi sono diverse definizioni. Ecco quelle che, a mio avviso, sono le 2 più rigorose e più utili:

riduzionismo: tesi epistemologica secondo cui entità e fenomeni complessi possono essere ridotti alla somma di entità più semplici, analizzabili singolarmente, che li costituiscono e li spiegano dal punto di vista ontologico e causale; p.e. la temperatura viene spiegata interamente con la cinetica dei gas, o nella sociobiologia si tende a riportare fenomeni sociali complessi a unità semplici (geni). In base a questo principio, i concetti di discipline come la biologia, la chimica o l’ecologia sarebbero traducibili nei concetti della fisica classica, considerata la disciplina fondamentale. All’approccio riduzionista si contrappone lo studio delle dinamiche dei sistemi complessi, che sottolinea come la semplice somma delle parti non rende conto della ricchezza fenomenologica di questi sistemi -  (vol. Scienze Garzanti).

riduzionismo: concezione epistemologica che tende a formulare concetti e linguaggio di una teoria scientifica nei termini di un’altra teoria considerata più fondamentale. Anche, la tesi secondo cui ogni asserto scientifico potrebbe venir tradotto in termini e predicati osservativi – (Enciclopedia Treccani)

3.Correlati importanti

Complessità: termine con il quale si designano i caratteri comuni ai fenomeni di organizzazione, specialmente nella sfera dei processi biologici e cognitivi. Presupposto per la nozione è il principio secondo cui il tutto è più della somma delle parti, vale a dire che le caratteristiche interessanti di un sistema complesso, si tratti di un sistema fisico, di un organismo o di un sistema sociale, non sono riducibili alla somma delle sue parti costitutive. - (vol. Scienze Garzanti).

Intuizione: […] La caratteristica essenziale dell’intuizione è che essa non divide il mondo in cose separate, come fa l’intelletto. E benché Bergson non usi queste parole, potremmo definirla sintetica piuttosto che analitica. In essa c’è una molteplicità […] - (Bertrand Russell)

Teoreticità dell’osservazione: […] Duhem nega qualsiasi corrispondenza tra fatto bruto e fatto scientifico. Le ipotesi di una teoria non hanno significato empirico diretto. I simboli della conoscenza scientifica non richiedono una relazione di somiglianza con ciò che essi rappresentano (La teoria fisica: il suo oggetto e la sua struttura - 1906-1914). Ciò che la scienza si prefigge è piuttosto di stabilire una corrispondenza tra insiemi di segni e insiemi di fenomeni. Secondo Duhem, quindi, da un lato è possibile che il sapere scientifico prenda l’avvio da ipotesi costruite ex novo, dall’altro il confronto con l’esperienza è richiesto solo nella fase finale del processo scientifico. Data la mancanza di una corrispondenza biunivoca tra ipotesi e fatti, questo confronto non implica la verifica di una sola ipotesi isolata ma di un gruppo di ipotesi. Da qui l’importante tesi duhemiana della “teoreticità dell’osservazione”: non esistono osservazioni pure in diretto contatto con i fatti bruti. Osservazioni e misurazioni fisiche sono sempre fatte alla luce di una teoria, di un linguaggio scientifico. [….] - (vol. 7 Storia della Filosofia di Repubblica-L'Espresso) 

Bene

Nel Nuovo Libro, approfondimenti (e casi – anche di cronaca - di riduzionismo e di pseudo-olismo …. da denuncia! Chi crede di averla fatta franca o di poterla fare franca su queste cose, si sbaglia di grosso. Carte alla mano, anche istituzionali. Vedrete. Tempo al tempo).

P.S.

un approfondimento in più, per quei lettori del blog davvero interessati e curiosi a cose del genere: 

In Oriente, per l’olismo occorre risalire addirittura alle sue antichissime civiltà, alle origini del misticismo orientale e relative filosofie (Induismo, Buddhismo, Taoismo, Zen, ecc.) divenute in seguito anche religioni (anche se il concetto orientale di religione non è lo stesso di quello occidentale …!). Inoltre, l’olismo è già nelle correlate ed ugualmente antichissime pratiche mediche (valide ancora Oggi, ed anzi alcune addirittura riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), nelle antichissime pratiche architettonico-paesaggistiche (ancora Oggi seguite … e sempre di più anche in Occidente!), ecc. ecc. ecc.

Ad ogni modo, esempi:

Il non-essere dà origine all’unità. L’unità dà origine allo yin e allo yang. Lo yin e lo yang danno origine al cielo, alla terra e agli esseri. Il cielo, la terra e gli esseri danno origine a tutto ciò che esiste. Quindi ogni cosa esistente porta in sé lo yin e lo yang, e raggiunge l’armonia mescolando questi due soffi vitali. – (Lao Tzu in Tao te Ching) 

Il bene si basa sul male. Il male si nasconde nel bene: chi conosce il punto di svolta? – (Lao Tzu in Tao te Ching) 

“La coscienza del mutamento, l’interazione simboleggiata dalla teoria di yin e yang, ha spinto il giardiniere cinese alla ricerca di elementi irregolari e inattesi, molto più interessanti per l’immaginazione che non per la facoltà raziocinante dell’osservatore. Esistevano, in effetti, regole e principi determinati per il giardinaggio, ma non per questo si giunse al conformismo” – (da “The Early Civilization of China” di Yap & Cotterel)

 

 

 

mercoledì 9 febbraio 2022

Intermezzo (di cronaca)

Post 379

 Intermezzo (di cronaca)

[…] tutte le attuali forme di agricoltura sono riduzionistiche. Certo, il grado di riduzionismo è altissimo nell’agricoltura convenzionale, è medio nell’agricoltura integrata ed è basso nell’agricoltura biologica e nell’agricoltura biodinamica. Ma sempre di Riduzionismo trattasi. Ed è sempre inadeguato, alla fine dei conti. Il che va a dimostrare, ancora una volta, anche un aspetto essenziale della presenza in Società del Riduzionismo e dell’Olismo e cioè che dal Riduzionismo non ci si può affrancare, non ci si può emancipare per via graduale, riformando il riduzionismo agronomico ed ecologico, ammorbidendolo ecc. ma solo compiendo un balzo, un tuffo, uno slancio rivoluzionario. Ma ora veniamo ai tratti essenziali di un’altra Agricoltura, olistica per davvero. Tratti essenziali, brevi, schematici ma densi, densissimi di significato, da tener presente per ben orientare, nella giusta direzione, il fare: [….] – da “Esempi d’Olismo” (Libro Primo, 2016, self-publishing, PDF), autore: Luca Fortunato (Matera)  

Detto e ricordato questo, è evidente che i veri problemi sulle diverse forme di agricoltura sono di ben altra natura:

interessi; potere; ignoranza e superficialità giornalistica; invasione di campo nelle competenze altrui; nulla o scarsa conoscenza di questioni davvero specifiche e particolari; demagogia politica; politica moribonda – specialmente quella italiana – che invece di curarsi umilmente ancora va alzando la cresta arrogantemente!; autorità (Nobel, ad esempio) tirate in ballo a convenienza; autorità (Nobel, ad esempio) affossate in ballo a convenienza; ecc. ecc. ecc.

 Problemi che, magari, possono essere e potranno essere (più che risolti) proprio trascesi, se solo si andasse sulla vera questione e cioè sulla questione paradigmatica di fondo. No?

Ad ogni modo, questo breve ma significativo post, per soddisfare – per quel che posso, ora – le esigenze di alcune persone che stamattina – chissà perché – hanno chiesto un mio parere in merito ad argomenti del genere. Ovviamente, il Nuovo Libro che vado scrivendo (e che - ricordo - uscirà il 29 dicembre) – prevede il trattamento e l’approfondimento anche di queste tematiche. Eccome se lo prevede (del resto, la mia laurea quinquennale è in: Scienze Agrarie a indirizzo Produzione Vegetale a orientamento Ecologico). Anche perché, le cronache, non sono mancate prima di oggi, non mancano oggi!, non mancheranno certamente nei prossimi mesi.

 Un caro saluto a Tutti (e grazie per la stima e per segnalarmi cose, fatti, eventi, notizie. Magari, insieme, contribuiremo meglio e di più a fare sempre emergere la vera verità: logica, documentata, di fatto, ecc. ecc. ecc.).

 Luca Fortunato (Matera)

Contatto WhatsApp: tel. cell. 389.4238195 (preferibilmente dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, grazie). 

venerdì 4 febbraio 2022

Sintesi - 13

 Post 378

(anticipo di pubblicazione per positivi ma fitti e notevoli impegni settimanali)

Sintesi – 13

In Pandemia, a furia di parlare, parlare, parlare di Scienza, se ne stanno perdendo di vista molti, troppi aspetti essenziali e di base, che invece vale davvero la pena ricordare e tenere sempre a mente. Da parte di chiunque. Con conseguenti comportamenti. Da parte di chiunque! A tal proposito, ripropongo Oggi un post di qualche tempo fa, che risulta attuale come non mai! L’argomento è tosto, dunque leggetelo o rileggetelo con calma. Ma ne vale davvero la pena, in quanto esso è fonte di grande e positivo orientamento o ri-orientamento (in una paludosa selva di disorientamento, dovuta anche all’attività mediatico-giornalistica che spesso semplifica e riduce concetti e realtà che non possono essere semplificati e ridotti e che spesso confonde il linguaggio ed il lessico comuni e quotidiani con quelli  tecnico-scientifici). A presto. Alla settimana del 14 febbraio con la prossima Sintesi. Luca Fortunato (Matera)

 

Scienza: fondamentali distinzioni e salvifiche verità.

Fior fiore di scienziati, tra cui il geniale Henri Poincaré, hanno argomentato, mostrato e dimostrato la falsa, inesistente, distinzione tra scienza pura (o di base) e scienza applicata, tra ricerca pura (o di base) e ricerca applicata ecc. Quel che invece esiste, esiste realmente, e deve esistere, con notevoli e significative e positive implicazioni per il progresso delle conoscenze è la distinzione - all’interno della Scienza così come all’interno delle singole scienze (Fisica, Chimica, Biologia, Ecologia, Agronomia ecc.) così come nell’esercizio professionale scientifico, tecnologico e tecnico - del momento teorico e del momento sperimentale:

le osservazioni, le misurazioni, la raccolta dei dati, le induzioni, la formulazione anche matematica delle leggi sperimentali (regolarità nei dati) ecc. appartiene al momento sperimentale; le spiegazioni delle osservazioni, delle misure, dei dati, delle leggi sperimentali ecc. appartiene al momento teorico. Così come al momento teorico appartiene l’unificazione di diverse leggi sperimentali all’interno di una teoria;

le libere attività mentali scientifiche (intuizioni, immaginazioni, ipotesi, concettualizzazioni, deduzioni, teorie, previsioni, formulazioni matematiche ecc.) appartengono al momento teorico; la sperimentazione e la verifica, così come l’utilizzazione e l’applicazione, delle intuizioni, delle immaginazioni, delle ipotesi, delle concettualizzazioni, delle deduzioni, delle teorie, delle previsioni, delle formulazioni matematiche ecc. appartiene al momento sperimentale.

Da ciò deriva, questa volta realisticamente e giustamente, la distinzione tra Fisica teorica e Fisica sperimentale, tra Chimica teorica e Chimica sperimentale, tra Biologia teorica e Biologia sperimentale, tra Ecologia teorica ed Ecologia sperimentale, tra Agronomia teorica ed Agronomia sperimentale ecc. Così come la distinzione tra lo scienziato teorico e lo scienziato sperimentale oppure tra lo scienziato nel momento teorico e lo scienziato nel momento sperimentale. Stessa cosa per il Tecnologo, stessa cosa per il Tecnico ecc.

Tutto ciò infatti è valido ad ogni scala e ad ogni livello. I Giganti storici del momento sperimentale e del momento teorico - specialmente in seno alla Fisica - ci possono tuttavia essere d’aiuto anche per i nostri livelli più quotidiani, diciamo così, e nell’ambito di ogni altra scienza, di ogni altra disciplina scientifica ecc. : sono stati sperimentalisti Galileo Galilei, Michael Faraday, Ernest Rutherford, Marie Curie ecc.; sono stati, invece, teorici James Clerk Maxwell, Albert Einstein, Max Planck, Ettore Majorana, Richard Feynman ecc. Rari, rarissimi, i casi in cui una persona è stata talentuosa sia come teorico che come sperimentalista (Enrico Fermi, ad esempio).   

La sana e positiva dialettica (gnoseologica, epistemologica, professionale, lavorativa ecc.) tra la teoria e la sperimentazione, tra i teorici (scienziati, tecnologi, tecnici) e gli sperimentali o sperimentalisti (scienziati, tecnologi, tecnici) ecc. assicura il progresso delle conoscenze (nelle grandi e nelle piccole cose, ad ogni scala e ad ogni livello) e rende bassa o più bassa la probabilità di errore, di inefficacia, di inefficienza.

I due momenti dialettici, anzi i due mondi in dialettica, sono e devono essere indipendenti ed autonomi. Ma sono e devono essere, allo stesso tempo, parti di un Tutto.

Ed in entrambi vi è la Matematica. Ma con un significato diverso. Nel mondo sperimentale la Matematica è un mezzo, è uno strumento. Potentissimo, ma comunque un mezzo, uno strumento. Guai, dunque, a farne conoscenza in sé, compiuta! In funzione della quale, magari, prendere direttamente decisioni, far direttamente consulenza ecc. Nel mondo teorico, invece, la Matematica è anche, a volte, vera e propria conoscenza. E, quando capita, …. guai a non accorgersene! Guai ad aver l’oro sotto il naso e a non vederlo!  

Ed in entrambi vi è la tecnologia (strumenti, apparecchi, computer, strutture  ecc.). Ma anche qui con un significato diverso. Nel mondo sperimentale, e per gli sperimentalisti e per il loro lavoro, essa è sempre essenziale. Nel mondo teorico, invece, per i teorici ed il loro lavoro, essa non è detto che lo sia: può esserlo o meno a seconda del caso in esame, del fenomeno che si studia, delle problematiche che saltano fuori ecc.  

Ed entrambi i mondi (con i loro rispettivi addetti ai lavori) si rapportano tanto al Paradigma del Riduzionismo quanto al Paradigma dell’Olismo. Ma è evidente che mentre per il Riduzionismo il mondo teorico è quasi un nemico (il Riduzionismo teoricamente è di una banalità unica: “il tutto – cioè un intero, un sistema, un organismo, un’azienda, una città, un Paese, ecc. - è uguale alla somma e alle relazioni delle sue parti costitutive“ ! Una banalità unica che però è risultata storicamente pericolosa ed ancora oggi risulta essere pericolosa e che in ogni caso gli fa meritare la dicitura di “paradigma praticone” con un fare spesso cieco, comunque e sempre smodato, esagerato, da rapina, forzuto e forzoso), per l’Olismo tanto il mondo teorico quanto il mondo sperimentale sono i benvenuti (fermo restando le fondamentali distinzioni che li caratterizzano e li devono caratterizzare).

È ovvio che teoria, teorico ecc. nel loro autentico significato cioè nel loro significato scientifico, tecnologico, tecnico, professionale ecc. non sono assolutamente da confondere nel loro significato comune (cosa campata in aria, ad esempio. Ma anche nella didattica distinzione tra teoria e pratica nell’ambito di una disciplina, di un corso ecc.).

Fatte le dovute distinzioni e le dovute precisazioni, si può tranquillamente affermare che, visto l’Oggi ecologicamente e socialmente inguaiato come non mai, il Futuro del Mondo sarà roseo o sarà nero a seconda che della teoria se ne saprà cogliere o meno il suo grande valore, il suo grande ruolo, la sua grande forza, la sua grande luce, la sua grande utilità. E tutto ciò possibilmente in rapporto al Paradigma dell’Olismo, meglio se in rapporto al non banale Olismo: “il tutto – cioè un intero, un sistema, un organismo, un’azienda, una città, un Paese, ecc. - è maggiore della somma e delle relazioni delle sue parti costitutive”.

  

 

mercoledì 2 febbraio 2022

Intermezzo

Post 377
 


“Sintesi: emozione matematica”, 

pittura (colori acrilici) su tela 60 x 80 cm 

anno 1997 (Bari-Matera), 

autore: Luca Fortunato.