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Sintesi – 19
(N.B. la rubrica
Sintesi proseguirà nella settimana del 7 marzo)
In tempi non sospetti (da anni …) ho sostenuto (come anche
altre persone e molto più autorevoli di me hanno fatto) che occorreva superare
i concetti di “normalità”, da una parte, e di “sviluppo sostenibile”,
dall’altra (e di conseguenza tutti i programmi, i progetti, i protocolli, gli
impegni, le prospettive, le azioni, ecc. basati su di essi).
Ebbene, con una Pandemia e con una Guerra, ci ha pensato la
Realtà a dimostrare l’esattezza di quella duplice necessità. L’Establishment
non ne ha voluto sapere (in tutti questi anni). Ed Oggi, tutti, ci ritroviamo
con la lezione sbattutaci in faccia!
Tra il doverci salvare la pelle sotto il profilo sanitario,
da una parte, e sotto il profilo militare, dall’altra, sarebbe ridicolo
continuare con i concetti di “normalità” e di “sviluppo sostenibile”. Anche
perché, nel prossimo futuro ce ne saranno di problemi del genere, altri
problemi del genere. Nessun pessimismo, solo realismo. Supereremo l’attuale
Pandemia e finirà l’attuale Guerra. Certo. A prezzi altissimi, però. E in parte
evitabili. Ad ogni modo, speriamo – in entrambi i casi – di superare il Male il
prima possibile. Ma cose del genere, purtroppo, sono da mettere in conto,
ancora da mettere in conto. È nella dinamica oggettiva delle cose, fare una
previsione del genere. E non certo per “palla di cristallo”. O pessimismo,
appunto. Le ragioni dei microorganismi, da una parte, e dei popoli, dall’altra,
restano comunque, e resteranno a lungo comunque. Al di là delle contingenze (positive e negative), delle miopi
narrazioni giornalistiche, delle politiche riduzionistiche, della scienza
da “2+2=4”, della tecnologia che crea una
mentalità da PlayStation, ecc. ecc. ecc.
Senza andare in quell’al
di là, sì che l’Aldilà del Mondo sarà sempre più vicino!
Sono, di fatto, cambiate le priorità. In verità, erano già
cambiate e da un bel pezzo. Ma appunto l’Establishment è stato sordo e cieco. Ci
sono stati tanti segnali, in tutti questi anni, che indicavano, da una parte,
come la Scienza e la Tecnologia non siano poi queste grandi forze risolutive
per i problemi ecologici, sanitari, economici, ecc. (come invece le ha dipinte - e le va ancora
dipingendo - il Riduzionismo razionalista-cartesiano) e, dall’altra parte, come
la Diplomazia e la Politica non siano poi questi grandi rimedi per garantire la
Pace (come invece la ha dipinte – e le va ancora dipingendo – il Riduzionismo
buonista-moralista). L’Olismo, invece, è più saggio e più attrezzato: fa
riferimento alla Scienza e alla Tecnologia, così come alla Diplomazia e alla
Politica, ma poi ci mette del suo, in più. Del suo in più, di tipo euristico,
intuitivo, e sintetico per cogliere il quid emergente e specifico di ogni
problema, situazione, scenario, ecc. (quid che nessuna analisi, nessun
ragionamento, nessun calcolo, nessun strumento tecnologico, nessun algoritmico
potrà mai cogliere). Per poi, da quel quid, dedurre, fare deduzioni logiche.
Intuizione e Razionalità, insieme nell’Olismo (solo Razionalità – presuntuosa!
- nel Riduzionismo. Ma va be’, ‘ste cose le sappiamo. Andiamo avanti ….).
Sarebbe stupido, continuare sulle vecchie strade, su quelle
vecchie strade, dicevo. Ma si sa, siamo circondati da molti stupidi! Per cui,
non è scontato che le si abbandoni – almeno facilmente - quelle strade. Per
prenderne altre e diverse:
la “normalità” va sostituita con l’eccezionalità permanente (è il Secolo dell’eccezionalità
permanente). E lo “sviluppo sostenibile” con la decrescita sostenibile (se si vuole davvero garantire un Domani –
energetico, ecologico, economico, sociale, psicologico, ecc. - alle attuali e
future generazioni). Inutile ricordare che per tutto ciò, anche per tutto ciò,
occorre: abbandonare il Riduzionismo, adottare l’Olismo, combattere lo
pseudo-olimo. No?
Che bella Sfida!
Luca Fortunato (Matera)