Post 229
Intermezzo (riflessione verso il 1° Maggio, ed
oltre …)
"[…] la divisione
del lavoro offre anche il primo esempio del fatto che fin tanto che gli uomini
si trovano nella società naturale, fin tanto che esiste, quindi, la scissione
fra interesse particolare e interesse comune, fin tanto che l’attività, quindi,
è divisa non volontariamente ma naturalmente, l’azione propria dell’uomo
diventa una potenza a lui estranea, che lo sovrasta, che lo soggioga, invece di
essere da lui dominata. Cioè appena il lavoro comincia ad essere diviso
ciascuno ha una sfera di attività determinata ed esclusiva che gli viene
imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore, o
critico, e tale deve restare se non vuol perdere i mezzi per vivere; laddove
nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva
ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la
produzione generale e appunto in tal modo mi rende
possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a
caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo
criticare, così come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore,
né pastore, né critico." - Marx ed Engels (da “L'ideologia tedesca”).
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